venerdì 6 novembre 2009

Osservazioni sul finanziamento ai partiti

Nel referendum del 1993 gli italiani si pronunciano per l'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti. I partiti da allora ad oggi non sono mai rimasti senza finanziamenti pubblici al contrario le loro casse traboccano di soldi di cui non viene dato pubblico conto.

Attualmente i partiti si finanziano con il denaro dei contribuenti sia in sede di dichiarazione dei redditi sia attraverso entrate annuali qualificate come "rimborsi spese elettorali" che superano abbondantemente i costi effettivi.
Stiamo parlando di centinaia di milioni di euro all'anno di cui non è dato sapere come vengono impiegati.

Per conformarsi alla volontà popolare va introdotto il divieto di ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti, la classe politica in questo modo si guadagna il consenso elettorale ed il sostegno economico sulla base di contributi (rigorosamente) volontari che vanno rendicontati secondo il principio di trasparenza democratica.

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